Testa di moro di Ceramica di Caltagirone


Gli oggetti realizzati in ceramica a Caltagirone rappresentano un esempio di eccellenza artigiana italiana, che ha contribuito nel corso degli anni a far conoscere la Sicilia e le sue tradizioni anche all’estero. Colorati e rifiniti con cura, questi oggetti racchiudono in sé le storie e il folklore dell’isola del Mediterraneo e sanno trasmettere, grazie alle rifiniture e alla grande qualità delle tecniche con cui sono realizzati, tutta la maestri degli artigiani che da secoli li producono. I due motivi più conosciuti e ricorrenti sono senza dubbio la testa di moro e la pigna. Utilizzati per produrre una grande varietà di oggetti e apprezzati grazie ai loro potenti significati simbolici, le teste di moro e le pigne realizzate in ceramica di Caltagirone sono arrivati ormai a decorare migliaia di case sia in Italia che all’estero.

Ceramiche di Caltagirone: come vengono realizzate?

La realizzazione di oggetti in ceramica segue nella cittadina del Calatino ancora tecniche antichissime, tramandate agli artigiani generazione dopo generazione:

  • Torniatura e modellazione.
  • Essiccatura e cottura.
  • Smaltatura.
  • Decorazione.
  • Seconda cottura.

Per prima cosa, occorre dare una forma all’oggetto che si vuole realizzare. La fase della torniatura, seguita dalla modellazione della forma, permette proprio di realizzare un primo modello, via via sempre più rifinito e dettagliato, dell’oggetto che si andrà a realizzare. Che sia una testa di moro o una pigna, che sia un vaso o un soprammobile, è questo il momento in cui le esperte mani dell’artigiano danno forma al prodotto.

Il secondo momento prevede una prima fase di "riposo", in cui la ceramica viene lasciata essiccare e successivamente cotta. Si tratta quindi di un momento essenziale perché l’oggetto acquisisca solidità e robustezza. Dopo la prima cottura, gli oggetti vengono smaltati, cioè ricoperti con lo strato di smalto che farà da base alle successive decorazioni.

Tipica delle ceramiche di Caltagirone è la smaltatura di colore bianco. Tutti gli altri colori vengono poi aggiunti in una fase successiva, quella della decorazione. Le ceramiche vengono prese in carico da artigiani specializzati e sullo smalto bianco applicato in precedenza vengono realizzate le famose decorazioni colorate che rendono questi oggetti così celebri e riconoscibili in tutto il mondo. Ogni artigiano può avere i propri tratti caratteristici, i propri soggetti o colori preferiti da utilizzare nella decorazione.

Tuttavia, lo stile che unisce tutte le ceramiche è unico e immediatamente identificabile. Infine, gli oggetti vengono cotti una seconda volta, così da acquisire la lucentezza che li caratterizza. È questa una fase molto delicata, da cui dipende l’esito finale della lavorazione.

Teste di moro: la loro storia e il loro significato

La testa di moro rappresenta uno degli esempi più famosi di ceramica di Caltagirone, un motivo decorativo che ha reso questo centro di produzione artigianale così apprezzato in tutto il mondo. Quello della testa di moro è un elemento ricorrente nella cultura siciliana e affonda le sue radici direttamente nella storia dell’isola.

Narra la leggenda che circa mille anni fa, ai tempi della dominazione araba sulla Sicilia, un giovane moro si fosse invaghito di una fanciulla di Palermo. Le era bastato vederla una volta per innamorarsi di lei e decidere di dichiararle immediatamente il proprio amore. La ragazza era solita trascorrere molto tempo in casa e amava prendersi cura di piante aromatiche sul proprio balcone. Dopo che il Moro le ebbe dichiarato il proprio amore, la fanciulla ricambiò con ardore, al culmine della felicità.

Questa gioia però svanì dopo poco tempo, quando la fanciulla si rese conto che il suo innamorato, che credeva appartenergli in modo esclusivo, sarebbe presto tornato in Arabia, dove lo attendeva già una moglie. Accecata dalla gelosia e folle all’idea che il giovane non potesse essere completamente suo, la fanciulla lo uccise e gli tagliò la testa.

La testa del giovane moro venne poi utilizzata per contenere una piantina di basilico che la ragazza fece crescere sul proprio balcone, innaffiata dalle copiose lacrime della fanciulla. Alla vista della rigogliosa piantina di basilico (una pianta che, oltretutto, già in sé racchiude forti significati simbolici), i vicini della fanciulla vollero porre qualcosa di simile anche nelle proprie case.

È così che si fecero realizzare a loro volta delle testa di moro (finte, questa volta!), dando così origine alla lunga tradizione che, attraverso i secoli, è giunta (per fortuna con esiti meno macabri) fino a noi.

La testa di moro rappresenta un potente simbolo di passione

Oltre a essere profondamente legata alla storia della Sicilia e alla dominazione araba che mille anni fa ne forgiò alcuni tratti distintivi della cultura e delle tradizioni.

In che modo viene utilizzata? Il primo, fondamentale utilizza della testa di moro ci viene suggerito direttamente dalla leggende che ne racconta l’origine. Le teste di moro in ceramica di Caltagirone sono ampiamente utilizzate, infatti, per la produzione di colorati vasi. Così i vicini di casa e i passanti di Palermo della leggenda, sono molti coloro che nel corso dei decenni hanno apprezzato la bellezza e la raffinatezza di questi vasi e li hanno scelti per le proprie case. In questo caso, per fortuna, è possibile avere dei vasi a forma di testa di moro in modo ben meno truce e meno tragico che nella leggenda!

Sempre con fini decorativi, le teste di moro vengono ampiamente utilizzate anche per realizzare soprammobili e oggetti per l’arredamento della casa.

Si tratta di oggetti che, per forma e dimensione, possono ricordare i vasi ma, ovviamente, non presentano cavità per ospitare le piante. Si tratta di oggetti molto apprezzati per la loro raffinatezza, in grado di portare luce e vitalità a ogni ambiente grazie alla colorate decorazioni che li caratterizzano.

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